SEO e realizzazione siti web Udine a misura di PMI
Nel 2020 gli heading non sono più quelli di una volta. O meglio, come ha spiegato John Mueller Webmaster Trends Analyst di Google, i titoli non sono più un fattore di ranking come lo erano nei primi anni 2000. Per almeno 15 anni infatti i consulenti SEO hanno, in modo estremamente meccanico, infarcito il loro titoli con le keyword oggetto dell’ottimizzazione con la certezza di ottenere un miglior posizionamento. Ma oggi non è più così. Ne è una dimostrazione il fatto che molte pagine che hanno ottenuto dei buoni posizionamenti in Google per una determinata parola chiave, non riportino quella keyword nel loro titolo.
John Mueller quindi consiglia di concentrarsi su quello che un titolo (ma anche un sottotitolo) solitamente fa: anticipa il contenuto del testo o del paragrafo che lo segue. Pertanto dovremmo utilizzare le keyword nei nostri titoli e sottotitoli fin tanto risultino funzionali a far comprendere a Google l’oggetto del nostro contenuto e come questo contenuto è organizzato.
Gli heading sono seguiti da un numero H1, H2, H3 ecc… Questo sotto intende che devono essere utilizzati seguendo un ordine gerarchico. Non potremmo iniziare un testo con un h3 e poi utilizzare un h2. Ed ovviamente H1 è il titolo con la rilevanza maggiore e per questo dovrebbe essere posizionato in posizione prioritaria in modo da anticipare tutto il contenuto dell’intero testo.
È sempre opportuno che nel vostro template il titolo principale sia definito dal markup H1, non a caso molti SEO Tools da Screaming Frog a SeoZoom, quando quest’ultimo non è presente nella pagina presa in analisi, ne segnalano la mancanza. Tuttavia se la principale intestazione della nostra pagina non dovesse essere un H1, ma fosse per esempio presente un H3, seguito correttamente a livello gerarchico da H4 e H5, i crawler di Google tenderanno a dare al H3 la stessa rilevanza di un H1.
Parlo di questo aspetto perché mi è capitato di vederlo con i miei occhi. Vi faccio un esempio. Il vostro tema di WordPress potrebbe avere il suo bel set di heading con i loro stili css preconfezionati. Ad un certo punto notate che se attribuite ad una frase il markup H5, lo stile della frase fa al caso vostro perché grassetto, colore e dimensione del font vi vanno a genio. Ma attenzione gli heading non sono un markup “grafico”, funzione assolta egregiamente dai css, sono un markup semantico che comunica al motore di ricerca questo è un titolo che anticipa il contenuto del successivo blocco di testo. Se volete evidenziare graficamente o rendere visivamente più accattivante una parte di testo, non usate a sproposito i titoli ma utilizzate piuttosto una classe CSS, che potete definire nel foglio di stile del vostro sito oppure se usate WordPress, potete definire “al volo” in “Css Aggiuntivo” sotto Aspetto/Personalizza.
Dopo aver chiarito come utilizzare i titoli e la loro rilevanza SEO nel 2020, ovviamente un po’ di consigli per scrivere titoli efficaci ovvero formati di titoli che funzionano egregiamente se volete scrivere bene sul vostro blog o sito aziendale. Qui di seguito un po’ dei formati più efficaci, persuasivi ed accattivanti, nonché qualche consiglio generale che puoi mettere in pratica subito.
Web Designer e SEO Freelance a Udine o se preferite web designer SEO. Nel 2001 decisi di sezionare un sito web per vedere cosa c’era dentro, da allora creo e gestisco siti web. Lettrice onnivora, con un fisiologico bisogno di scrivere e di ballare.
In questa sezione propongo periodicamente approfondimenti a tema SEO e web marketing. Segnalo anche gli ultimi lavori di creazione siti web ad Udine e di posizionamento sui motori di ricerca.