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Link building interna: tra le pratiche SEO onpage di cui non dimenticarsi

  • 6 Febbraio 2017
Laura Musig Siti web Udine » Blog SEO » Link building interna: tra le pratiche SEO onpage di cui non dimenticarsi
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Link building interna: 1 modo per farla

Link building interna: 1 modo per farla

Se è vero che il calzolaio non può avere le scarpe rotte, è anche vero che una SEO a Udine dovrebbe di tanto in tanto parlare SEO Best Practice. Oggi parliamo di link building interna, che rientra negli interventi di SEO on page, per capire come e perchè è importante non dimenticarsene.

La case history che vedremo è come in altri casi, tratti da Donna e Dintorni beauty blog di cui sono webmaster, e che è attualmente il mio principale laboratorio per gli “esperimenti SEO”.

Esistono tre buoni motivi e tre differenti tecniche per fare link building interna.

Buoni motivi per fare link building interna:

  1. Aumentare il numero delle pagine viste e ridurre il bounce rate
  2. Migliorare il posizionamento di certe pagine “strategiche” del vostro sito
  3. Indirizzare i vostri utenti verso pagine con meccanismi di conversione o call to action

Tre modi per fare linkbuilding interna:

  1. Related post: i post correlati sono il metodo più semplice per linkare altre risorse correlate al post che il nostro utente sta leggendo e che potrebbero interessargli. Esistono svariati plugin di WordPress che si occupano di estrarre e mostrare i post correlati con tanto di thumbnail. Tuttavia per via del fatto che questi plugin spesso (ma non sempre) mostrano i post correlati a fine articolo, il nostro utente (o utonto) medio potrebbe non notarli, avendo così un effetto nullo sulla eventuale riduzione del bounce rate
  2. Leggi anche” in mezzo al testo: l’utente spesso scorre il testo alla ricerca delle informazioni che lo interessano utilizzando riferimenti visivi come titoli, citazioni o elenchi puntati/numerati. Personalmente trovo molto interessante “spezzare” un testo molto lungo con dei <div> evidenziati con un colore diverso che mettano in evidenza un articolo correlato che sia un po’ una lettura obbligata rispetto all’articolo che stiamo leggendo. Un esempio se stai leggendo la ricetta dalla aglio, olio e peperoncino… leggi anche “come rendere l’aglio più digeribile. Anche questa tecnica aiuta a ridurre la frequenza di rimbalzo.
  3. Linkare le pagine tag: non di rado nei siti realizzati in WordPress si posizionano le pagine tag ovvero le pagine che raccolgono tutti gli articoli caratterizzati da un determinato tag. Su certe parole all’interno del post possiamo quindi linkare le pagine tag migliorandone pian piano il posizionamento oltre, ancora una volta, andare a ridurre il bounce rate. Le pagine tag posizionate possono poi essere utilizzate in modo strategico con call to action come il form di iscrizione ad una newsletter ecc…

Non c’hai capito un gran che? Hai un sito con una frequenza di rimbalzo sconfortante? Ingaggiami come consulente SEO.

Laura Musig SEO UdineLaura Musig

Web Designer e SEO Freelance a Udine o se preferite web designer SEO. Nel 2001 decisi di sezionare un sito web per vedere cosa c’era dentro, da allora creo e gestisco siti web. Lettrice onnivora, con un fisiologico bisogno di scrivere e di ballare.

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