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Sitemap: tipi, impatto sulla SEO e best practice

  • 17 Novembre 2025
Laura Musig Siti web Udine » Blog SEO » Sitemap: tipi, impatto sulla SEO e best practice
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    Uno degli ultimi step della ottimizzazione SEO Onsite del vostro sito web è sicuramente la generazione e la segnalazione di una sitemap a Google. È molto di più di un semplice file, perché può avere impatto importante sulla SEO del vostro sito internet in particolare rispetto alla facilità con cui il crawler del motore di ricerca scansiona ed indicizza le vostre pagine web.

    sitemap-xml-SEO

    Che cos’è una sitemap

    Una Sitemap è un file che riporta tutte le URL del tuo sito web. Si comporta come una roadmap che dice alle piattaforme di indicizzazione (come i motori di ricerca ma anche i large language models LLMs) che contenuti il sito mette a disposizione e come raggiungerli.  

    Tipi di Sitemap

    Esistono fondamentalmente due tipi di sitemap.

    • Extensible markup language (XML) sitemap: un file progettato per la lettura da parte dei motori di ricerca, quindi non per gli umani.
    • HTML) sitemap: una pagina web tradizionale che mostra la lista delle pagine web del sito sito (e la loro gerarchia), che può essere utile per i tuoi visitatori

    Inoltre, esistono sitemap specifiche per il tipo di contenuto che elencano o per le finalità per le quali sono progettate. Ad esempio:

    • Sitemap delle immagini (Image Sitemap): estensione della sitemap XML concepita per i contenuti di tipo immagine, aiuta i motori a individuare e indicizzare immagini presenti, anche su CDN o domini distinti.
    • Sitemap dei video (Video Sitemap): estensione della sitemap XML con tag specifici per video (titolo, durata, URL, miniatura) e utile se il sito ospita o incorpora video.
    • Sitemap per Google News (Google News Sitemap): pensata per siti con articoli giornalistici freschi (entro ~48 ore), permette segnalare contenuti news per una rapida indicizzazione.

    Impatto sulla SEO

    Ma quanto importanti sono le sitemap per il tuo sito web e che impatto hanno sulla SEO?

    Le XML Sitemap aiutano i motori di ricerca ad accedere ai contenuti del tuo sito ed a segnalargli quando ci sono contenuti nuovi o appena aggiornati. È consigliabile implementarla ogni volta sia possibile soprattutto per i siti con più di 500 url.

    Best practice SEO

    Dopo aver visto l’impatto che la sitemap ha sulla SEO, passiamo alle best practice che possono amplificare i benefici SEO che una sitemap fatta corettamente può generare sul nostro sito.

    Dai priorità alle tue pagine.

    Puoi indirizzare più traffico verso le tue pagine più strategiche dando loro il giusto livello di priorità. Le sitemap XML infatti mettono a disposizione un punteggio da 0,1 a 1 che consente ai crawler dei motori di ricerca di attribuire loro il giusto livello di priorità, rispetto a quello con un punteggio inferiore.

    Ciò consente ai motori di ricerca di capire quando una pagina è stata modificata ed il suo corrispondente valore. Il trucco, quindi, è dare una priorità più alta alle pagine che aggiorni con più frequenza. Ovvero, se aggiorni una pagina spesso con informazioni utili per il tuo pubblico, hai tutto l’interesse a che Google (o gli altri bot) passino frequentemente a scansionarla.

    Organizza i tuoi contenuti in categorie

    I siti web di solito sono costituiti da una homepage, categorie e sottocategorie: organizzarle correttamente consente ai motori di ricerca di comprendere meglio i contenuti e la struttura del sito web. Ciò che devi fare è segmentare categorie e sottocategorie in base ai contenuti comuni. Questo garantirà che i contenuti simili siano all’interno di una categoria e non sparsi. Inoltre, migliorerà la navigazione del tuo sito per gli utenti. Questa divisione in tipi di contenuti è fatta per esempio in automatico, ovvero dinamicamente, dai plugin SEO messi a disposizione da WordPress.

    Evita le URL Noindex.

    Ricorda che la tua sitemap è dedicata alle pagine che tu e i tuoi visitatori apprezzate di più: i contenuti per i quali vuoi posizionarti nelle SERP. Una pagina “noindex” è una risorsa che non vuoi che i motori di ricerca eseguano la scansione. Queste includono pagine necessarie sul tuo sito, come login, checkout, pagina di pagamento, ecc. Aggiungere URL “noindex” alla tua sitemap è contraddittorio e può causare errori nel report di Google Search Console. Inoltre, sprecherà il tuo crawl budget, ovvero il numero di pagine che Google indicizza in un determinato intervallo di tempo. Puoi aggirare questo problema prestando attenzione agli URL che aggiungi alla tua sitemap. Se utilizzi una sitemap dinamica, tienila d’occhio per individuare eventuali URL che non dovrebbero essere presenti. Se sei familiare con il plugin Yoast, saprai che offre svariate funzioni che ti consentono di non far comparire determinate pagine o tipi di contenuto nella sua sitemap.

    Inoltre dovresti evitare di “offrire” a BigG questo tipo di pagine in quanto molti discutono sul fatto che in certi casi Google ignori la direttiva noindex.

    Metti la sitemap al posto giusto

    Magari non ci hai mai pensato mettere la sitemap al posto giusto è fondamentale. Il consiglio spicciolo è che, sia che si tratti di una sitemap XML sia che si tratti di una sitemap HTML, in entrambi i casi dovresti inserire questo file nella root del sito. Se Google trova facilmente la tua sitemap, probabilmente lo faranno anche i tuoi visitatori, riuscendo in entrambi i casi ad orientarsi all’interno del tuo sito, comprendendone meglio la struttura.

    Se decidi di pubblicare una sitemap HTML linkala dal footer del sito con un collegamento sitewide, in modo che i tuoi utenti ce l’abbiano sempre disponibile.

    Limita le url

    Se gestisci un sito web di medie o grandi dimensioni, è probabile che tu abbia un numero significativo di url che non riescono a trovare spazio in un’unica URL. Per questo motivo, dovresti prendere in considerazione la creazione di una sitemap per ogni categoria. Avere una sitemap per ogni categoria manterrà tutto organizzato ed eviterà il caos. Troppe url in una sitemap possono confondere i lettori e far sì che i motori di ricerca ti identifichino come una link farm. Google e altri motori di ricerca vietano le link farm perché sono una forma di spamming e si sconfina nell’ambito della black hat SEO. I motori di ricerca spesso penalizzano le link farm “deindicizzandole”: i siti associati alla link farm potrebbero anche ottenere un posizionamento inferiore. Puoi anche limitare gli URL nella tua sitemap utilizzando le versioni canoniche. Potresti avere diversi URL per diverse versioni di un prodotto: evita di aggiungere troppi link includendo solo l’URL della pagina principale del prodotto. Utilizza il tag canonical per suggerire ai motori di ricerca quale pagina, tra due simili è la principale.

    Per limitare le url ricorda di non includere:

    • 301 redirect.
    • Pagine con errori 404 o 410
    • Non-canonical URLs.
    • Pagine con la direttiva noindex.
    • Pagine bloccare da robots.txt.
    • Pagine con numeri di paginazione.
    • Url con variabili non rilevanti agli scopi SEO.
    • Risorse accessibili da moduli per la lead generation (come PDF ecc…)

    Che forma ha una Sitemap XML?

    Una Sitemap XML è pensata per i motori di ricerca e quindi è formattata in un linguaggio facile da comprendere per i computer, ovvero XML. Fortunatamente, XML è anche abbastanza leggibile per gli esseri umani. Dai un’occhiata qui sotto:

    <?xml version="1.0" encoding="UTF-8"?>
    
    <urlset xmlns="http://www.sitemaps.org/schemas/sitemap/0.9">
    
                   <url>
    
                                  <loc>https://www.contentkingapp.com/</loc>
    
                                  <lastmod>2017-06-14T19:55:25+02:00</lastmod>
    
                   </url>
    
                   <url>
    
                                  <loc>https://www.contentkingapp.com/blog/</loc>
    
                                  <lastmod>2016-06-24T10:23:20+02:00</lastmod>
    
                   </url>
    
    </urlset>

    Vediamo adesso rapidamente gli elementi del linguaggio xml che compongono una sitemap.

    Header XML

    <?xml version=”1.0″ encoding=”UTF-8″?>

    Questa intestazione indica che il contenuto è strutturato secondo la versione 1.0 dello standard XML e descrive la codifica dei caratteri. In pratica, informa i motori di ricerca su cosa possono aspettarsi dal file.

    Definizione del set di URL

    <urlset xmlns=”http://www.sitemaps.org/schemas/sitemap/0.9″>

    Questa definizione di urlset incapsula tutti gli URL contenuti nella sitemap e descrive quale versione dello standard XML Sitemap viene utilizzata. Si noti che l’urlset viene chiuso in fondo al documento:

    </urlset>

    Definizione dei singoli URL

    <url>
    
    <loc>https://www.contentkingapp.com/</loc>
    
    <lastmod>2017-06-14T19:55:25+02:00</lastmod>
    
    </url>

    Infine, arriviamo alla parte più importante: la definizione dei singoli URL tramite il tag url. Ogni definizione di URL deve contenere almeno il tag loc (abbreviazione di location). Il valore di questo tag dovrebbe essere l’URL completo della pagina, incluso il protocollo (ad esempio “http://”).

    Inoltre, ogni definizione di URL può contenere le seguenti proprietà opzionali:

    • lastmod: la data dell’ultima modifica del contenuto di quell’URL. La data è nel formato “W3C datetime”.
    • priority: la priorità dell’URL, rispetto al tuo sito web, su una scala compresa tra 0,0 e 1,0.
    • changefreq: la frequenza con cui si prevede che il contenuto dell’URL cambi. I valori possibili sono sempre, ogni ora, ogni giorno, ogni settimana, ogni mese, ogni anno e mai.

    Come generare una Sitemap

    Se volete indicizzare un sito WordPress, la sitemap verrà generate dinamicamente dai principali plugin SEO attualmente a disposizione, come Yoast ma anche le sue alternative.

    Anni fa esistevano plugin Wp dedicati unicamente alla generazione delle sitemap per WordPress, ma allo stato attuale dell’arte, non conviene installare un plugin unicamente per questa necessità, fin tanto che questa funzionalità è già inclusa in Yoast, Rankmath ecc…

    sitemap-yoast

    Se invece il vostro sito non è generato con WordPress od altro CMS che non mette a disposizione in automatico la generazione di questo file potete sempre affidarvi ad uno dei numerosi sitemap generator (generatori di sitemap) che potete trovare online. Ve ne linko alcuni qui sotto.

    Dopo aver generato una sitemap XML con questi generatori ricordatevi di:

    • Caricare il file nella root principale del vostro sito (via FTP o tramite il file manager del vostro hosting)
    • Segnalare la sitemap a Google Search Console (come abbiamo visto sopra) o a Bing Webmaster Tools
    • Rigenerare e ricaricare il file ogni volta che ci sono modifiche o aggiunte di pagine alla struttura del sito.
    indicizzazione-sitemap-search-console

    Verifica che la tua sitemap sia valida

    Generare e caricare una sitemap XML su Google Search Control non è sufficiente. Assicurati sempre che la sitemap sia valida. Da GSC è facilissimo, dopo aver segnalato le url alla quale è disponibile la XML sitemap noteral dalla didascalia Riuscita o Non riuscita in corrispondenza della colonna Stato.

    Laura Musig SEO UdineLaura Musig

    Web Designer e SEO Freelance a Udine o se preferite web designer SEO. Nel 2001 decisi di sezionare un sito web per vedere cosa c’era dentro, da allora creo e gestisco siti web. Lettrice onnivora, con un fisiologico bisogno di scrivere e di ballare.

    Come diventare SEO:


    Corso SEO

    Ho inoltre raccolto le risorse più utili di questo blog per aiutare chi sta cercando di capire come si diventa SEO Specialist:

    SEOZoom

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