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Orphan Pages: che cosa sono e come trovarle

  • 10 Novembre 2025
Laura Musig Siti web Udine » Blog SEO » Orphan Pages: che cosa sono e come trovarle
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Dal mio recente articolo sul content pruning mi sono resa conto di non aver trattato una problematica con cui i consulenti SEO prima o poi si trovano a dover fare i conti: le pagine orfane o orphan pages. Il loro nome potrebbe impietosirvi ma io vi consiglio di non avere pietà nell’averci a che fare! In questa guida SEO vedremo che cosa sono le pagine orfane, che impatto hanno sulla SEO ma soprattutto come individuarle e correggerle.

Che cosa sono le Orphan Pages

Le orphan pages sono pagine indicizzabili che non hanno link interni (internal links). Questo significa che no ci sono collegamenti a queste pagine che, quindi, vivono al di fuori dalla struttura del tuo sito. Senza links che le colleghino, non è possibile accedere a queste pagine.

O meglio, risulta molto difficile accedere a queste pagine. Lo possiamo fare dai motori di ricerca ma solo attraverso determinate query, oppure possiamo farlo da specifici referral, per esempio dai link contenuti in una newsletter. Insomma, se per gli utenti non è facile accedere a queste pagine allo stesso modo non sarà semplice per il crawler dei motori di ricerca, e questo rappresenta un problema da svariati punti di vista come vedrai nel paragrafo successivo.

Come le Orphan Pages Impattano sulla SEO

Ci sono tre fondamentali modi in cui le pagine orfane impattano sulla SEO del tuo sito.

Le pagine orfane non si indicizzano

Dal momento che le pagine non ricevono links, i crawler dei motori di ricerca non hanno dei percorsi da seguire per raggiungerle. Se non possono essere raggiunte i crawler dei motori di ricerca non riescono a scansionarle o ad indicizzarle.

Potresti leggere: Indicizzazione di un sito WordPress

Se non possono essere indicizzate, la pagina non apparirà nelle SERP. Ma comunque, il crawler del motore di ricerca può comunque “notare” queste pagine attraverso la sitemap del tuo sito che è un file speciale che contiene tutte elenca tutte le pagine del tuo sito. Quindi in teoria, il bot comunque può scoprire le pagine orfane attraverso la sitepam, anche se non le hai linkate da nessun altro punto del sito. Questo comunque non vuol dire che puoi sorvolare il problema.

Il fatto che i crawler riescano a scansionare queste pagine dimostra come “organizzare” una pagina, non sia un modo efficace per nasconderla ai visitatori o ai bot.

Basso posizionamento sui motori di ricerca

Anche se una pagina è scansionata ed indicizzata, il fatto di non essere raggiunta da link interni può abbassare il suo posizionamento in SERP ed impattare sul traffico organico del tuo sito.

Questo a causa del page rank. Il Page Rank è un algoritmo di Google che usa i link in entrata come fattore di posizionamento. Ogni link in entrata rappresenta un voto sulla qualità della pagina e sulla sua autorevolezza. Il valore trasmetto dai links è chiamato “link equity”. Costruire link interni è una tattica per diffondere link equity attraverso il tuo sito. Se una pagina non riceve internal links, non riceverà link equity dalle altre pagine del tuo sito.

Quindi, se non si può posizionare bene, difficilmente riceverà traffico organico.

Scarsa user experience

Senza inbound links dal menu di navigazione o da altre pagine, le pagine orfane sono invisibili ai visitatori. L’unico modo in cui un utente può visitare una pagina orfana è attraverso l’url direttamente. E se non può fare questo non può sapere se la pagina esiste.

Se la pagina contiene informazioni utili per il tuo pubblico, non renderla raggiungibile la rende automaticamente non efficace.

Come trovare le pagine Orfane

Dopo aver parlato della teoria veniamo alla pratica. Individuare le pagine orfane dovrebbe fare parte di una buona SEO audit. Ovviamente ci sono svariati validi suite e SEO tool che ci consentono di trovarle. Qui sotto vedremo gli strumenti principali.

Come trovare le pagine Orfane con Screaming Frog

Screaming Frog è un tool SEO che consente di scandagliare a fondo il vostro sito web proprio come farebbe il crawler di Google.

Passo 1: Preparare le fonti esterne

Per trovare le pagine orfane devi far “vedere” al crawler anche URL che non sono facilmente individuabili tramite link interni. Le tre fonti principali sono:

  1. XML Sitemap → Vai in Configuration → Spider → Crawl e abilita l’opzione “Crawl Linked XML Sitemaps”. Questo consente di usare la sitemap come fonte per rilevare URL che non emergono dal crawl standard.
  2. Google Analytics (GA) API → Collega l’account GA tramite Configuration → API Access → Google Analytics. Imposta la vista e segmenta, ad esempio su “Traffico Organico”. Abilita “Crawl New URLs Discovered in Google Analytics” se vuoi che le URL individuate vengano aggiunte alla coda del crawl.
  3. Google Search Console (GSC) API → Sempre sotto Configuration → API Access → Google Search Console. Imposta la proprietà corretta; abilita l’opzione “Crawl New URLs Discovered in Google Search Console” per far sì che le URL rilevate da GSC vengano incluse nel crawl.

Passo 2: Effettuare il crawl

Una volta configurate le fonti:

  • Inserisci l’URL del sito nel box “Enter URL to spider” e avvia il crawl cliccando “Start”.
  • Attendi che il crawl raggiunga il 100% e poi vai su Crawl Analysis → Start per attivare l’analisi post-crawl che rende visibili i filtri di pagina orfane.

Passo 3: Individuare le pagine orfane

Dopo l’analisi:

  • Vai nei tab “Sitemaps”, “Analytics”, “Search Console” all’interno dello strumento. In ciascuno troverai un filtro chiamato “Orphan URLs” che mostra le pagine che sono state trovate tramite quella fonte ma non tramite crawl di link interni.
  • Ad esempio: nei risultati da sitemap puoi trovare URL presenti nella sitemap ma non collegati internamente (status 200/404/301).
  • Per una visione combinata, puoi esportare il report completo tramite Reports → Orphan Pages. Nella colonna “Source” vedrai da quale fonte proviene ogni URL (es. “Sitemaps”, “GA”, “GSC”).
  • In alternativa, nel tab “Internal” puoi ordinare o filtrare per “Crawl Depth” (profondità di crawling). Le pagine senza valore di “crawl depth” sono potenzialmente orfane.(

Passo 4: Cosa fare con le pagine orfane

Una volta identificate, valuta ogni URL:

  • Se la pagina ha valore → inserisci link interni pertinenti da altre pagine rilevanti del sito.
  • Se è una pagina attiva ma non vuoi che sia indicizzata → valuta di applicare l’attributo noindex, oppure rimuoverla dallo sitemap.
  • Se è davvero obsoleta o duplicata → considera redirect 301 verso una pagina rilevante o direttamente eliminarla.
  • Se è nella sitemap ma non più rilevante → rimuovila dalla sitemap per evitare spreco di budget di crawl.

Come trovare le pagine Orfane con SEMRush

Il modo più facile per trovare le pagine orfane con SEMRush è attraverso lo strumento “Site Audit”. Questo strumento scansiona il tuo sito un po’ come farebbe il motore di ricerca. Parte dal home page e naviga attraverso ogni collegamento ipertestuale per scoprire ogni pagina. Inoltre se hai una sitemap e hai installato Google Analytics, puoi raccogliere ancora più dati.

Il tool compara l’elenco delle Url della sitemap con le pagine che ricevono traffico. Se ci sono delle discrepanze, ovvero pagine che appaiono nella sitemap ma non ricevono traffico o viceversa.

Il tool Site Audit mette a disposizione un pannello Issues con tutte le criticità rilevate sul sito. Potrai fare una ricerca e trovare la riga che si riferisce alle orphan pages. Se lo strumento mette in evidenza zero pagine orfane, collega il tuo account Google Analytics per un’analisi più accurata.

Come trovare le pagine Orfane con Ahrefs

Anche Ahrefs è un’altra SEO Suite che non ha bisogno di presentazioni. Il procedimento in questo caso per trovare le pagine orfese, forse è un po’ più macchino rispetto a SEMRush

Passo 1: Identificare le URL “crawlabili”

  1. Accedi all’Ahrefs Site Audit e crea un nuovo progetto per il tuo sito.
  2. Durante la configurazione, nella sezione URL sources (o “Fonti URL”) spunta Backlinks come fonte, oltre alle impostazioni predefinite: questo aiuta a includere anche pagine che non sono collegate internamente ma che ricevono backlink.
  3. Esegui la scansione (crawl) del sito. Al termine, vai in Page Explorer (o Esplora pagine) e filtra per “Orphan pages” nel menu Links / Link interni. Ahrefs mostrerà pagine con zero link in ingresso interni trovati.
  4. Esporta tutte le URL interne (pagina dopo pagina) come CSV o foglio di lavoro, in modo da usarle nel passo successivo.

Passo 2: Ottenere le URL che ricevano visite

Hai bisogno di un’altra lista: quelle pagine che effettivamente ricevono traffico o impressioni, perché anche se sono orfane, potrebbero comunque essere importanti.
– Puoi usare i log del server (access log) se hai accesso, oppure utilizzare strumenti come Google Analytics 4 (GA4) o Google Search Console (GSC).
– In GA4: crea un report con dimensione “Page path” e metrica “Views” (visualizzazioni). Esporta poi il contenuto in CSV.
– In GSC: tramite Looker Studio (ex Data Studio) puoi collegare GSC come fonte dati e ottenere landing pages con metriche di impressioni. Poi esporti il risultato. (Ahrefs)
– Combina (unisci) tutte le URL dai vari strumenti, rimuovi i duplicati, e assicurati di aggiungere il dominio completo alle “page path” se necessario. (Ahrefs)

Passo 3: Confronto (“cross-reference”)

  1. In un foglio di lavoro (Google Sheets o simili) crea tre schede (tabs): “crawl”, “hits”, “cross-reference”.
  2. Nel tab crawl inserisci le URL esportate da Site Audit di Ahrefs (quelle “crawlabili”), dopo aver filtrato per quelle con incomingAllLinks = 0 (zero link in ingresso). (Ahrefs)
  3. Nel tab hits inserisci le URL che hai esportato dai dati di traffico (GA4, GSC, ecc.).
  4. Nel tab cross-reference, inserisci la formula (in Google Sheets) simile a:
  5. =UNIQUE(FILTER(hits!A:A; ISNA(MATCH(hits!A:A; crawl!A:A; 0))))

Questa ti restituirà le URL che ricevono traffico ma non compaiono nella lista di “crawlabili” — ossia candidate a essere orfane.

Altri strumenti per trovare le pagine orfane

Oltre a queste grandi suite SEO segnalo inoltre:

  • Google Search Console (GSC): GSC può aiutarti segnalando gli errori di scansione che potrebbero essere correlati alla mancanza di link interni; puoi inoltre inviare la tua sitemap per assicurarti che Google sia avvisato di tutte le pagine presenti sul tuo sito.
  • Yoast SEO (WordPress): la versione premium include una sezione “Tools” in cui è possibile eseguire quello che il plugin stesso chiama “orphaned content workout” per trovare pagine senza link in entrata.
correggere-pagine-orfane
Fai in modo che tutte le pagine siano raggiungibili attraverso un link

Come correggere le pagine orfane

Dopo averle individuate, è ora di gestire e correggere le pagine orfane.  Per correggere le orphan pages è sufficiente linkare da una pagina rilevante del tuo sito. O dal menu di navigazione principale, se risulta appropriato. L’unica accortezza è di non linkare una pagina orfana da un’altra pagina orfana. Fin tanto che si rileva un collegamento da un’altra (non-orfana) pagina rilevante del tuo sito, l’ex orphan page diventerà parte della struttura generale del sito. E problema risolto!

Se la pagina orfana è una vecchia pagina che è stata sostituita con qualcosa di nuovo, potresti voler implementare un redirect 301 sulla pagina.

Come avrai capito quando si tratta di porre rimedio alla presenza di pagine orfane il problema è individuarle!

Laura Musig SEO UdineLaura Musig

Web Designer e SEO Freelance a Udine o se preferite web designer SEO. Nel 2001 decisi di sezionare un sito web per vedere cosa c’era dentro, da allora creo e gestisco siti web. Lettrice onnivora, con un fisiologico bisogno di scrivere e di ballare.

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