SEO e realizzazione siti web Udine a misura di PMI

Dal mio recente articolo sul content pruning mi sono resa conto di non aver trattato una problematica con cui i consulenti SEO prima o poi si trovano a dover fare i conti: le pagine orfane o orphan pages. Il loro nome potrebbe impietosirvi ma io vi consiglio di non avere pietà nell’averci a che fare! In questa guida SEO vedremo che cosa sono le pagine orfane, che impatto hanno sulla SEO ma soprattutto come individuarle e correggerle.
Le orphan pages sono pagine indicizzabili che non hanno link interni (internal links). Questo significa che no ci sono collegamenti a queste pagine che, quindi, vivono al di fuori dalla struttura del tuo sito. Senza links che le colleghino, non è possibile accedere a queste pagine.
O meglio, risulta molto difficile accedere a queste pagine. Lo possiamo fare dai motori di ricerca ma solo attraverso determinate query, oppure possiamo farlo da specifici referral, per esempio dai link contenuti in una newsletter. Insomma, se per gli utenti non è facile accedere a queste pagine allo stesso modo non sarà semplice per il crawler dei motori di ricerca, e questo rappresenta un problema da svariati punti di vista come vedrai nel paragrafo successivo.
Ci sono tre fondamentali modi in cui le pagine orfane impattano sulla SEO del tuo sito.
Dal momento che le pagine non ricevono links, i crawler dei motori di ricerca non hanno dei percorsi da seguire per raggiungerle. Se non possono essere raggiunte i crawler dei motori di ricerca non riescono a scansionarle o ad indicizzarle.
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Se non possono essere indicizzate, la pagina non apparirà nelle SERP. Ma comunque, il crawler del motore di ricerca può comunque “notare” queste pagine attraverso la sitemap del tuo sito che è un file speciale che contiene tutte elenca tutte le pagine del tuo sito. Quindi in teoria, il bot comunque può scoprire le pagine orfane attraverso la sitepam, anche se non le hai linkate da nessun altro punto del sito. Questo comunque non vuol dire che puoi sorvolare il problema.
Il fatto che i crawler riescano a scansionare queste pagine dimostra come “organizzare” una pagina, non sia un modo efficace per nasconderla ai visitatori o ai bot.
Anche se una pagina è scansionata ed indicizzata, il fatto di non essere raggiunta da link interni può abbassare il suo posizionamento in SERP ed impattare sul traffico organico del tuo sito.
Questo a causa del page rank. Il Page Rank è un algoritmo di Google che usa i link in entrata come fattore di posizionamento. Ogni link in entrata rappresenta un voto sulla qualità della pagina e sulla sua autorevolezza. Il valore trasmetto dai links è chiamato “link equity”. Costruire link interni è una tattica per diffondere link equity attraverso il tuo sito. Se una pagina non riceve internal links, non riceverà link equity dalle altre pagine del tuo sito.
Quindi, se non si può posizionare bene, difficilmente riceverà traffico organico.
Senza inbound links dal menu di navigazione o da altre pagine, le pagine orfane sono invisibili ai visitatori. L’unico modo in cui un utente può visitare una pagina orfana è attraverso l’url direttamente. E se non può fare questo non può sapere se la pagina esiste.
Se la pagina contiene informazioni utili per il tuo pubblico, non renderla raggiungibile la rende automaticamente non efficace.
Dopo aver parlato della teoria veniamo alla pratica. Individuare le pagine orfane dovrebbe fare parte di una buona SEO audit. Ovviamente ci sono svariati validi suite e SEO tool che ci consentono di trovarle. Qui sotto vedremo gli strumenti principali.
Screaming Frog è un tool SEO che consente di scandagliare a fondo il vostro sito web proprio come farebbe il crawler di Google.
Passo 1: Preparare le fonti esterne
Per trovare le pagine orfane devi far “vedere” al crawler anche URL che non sono facilmente individuabili tramite link interni. Le tre fonti principali sono:
Passo 2: Effettuare il crawl
Una volta configurate le fonti:
Passo 3: Individuare le pagine orfane
Dopo l’analisi:
Passo 4: Cosa fare con le pagine orfane
Una volta identificate, valuta ogni URL:
Il modo più facile per trovare le pagine orfane con SEMRush è attraverso lo strumento “Site Audit”. Questo strumento scansiona il tuo sito un po’ come farebbe il motore di ricerca. Parte dal home page e naviga attraverso ogni collegamento ipertestuale per scoprire ogni pagina. Inoltre se hai una sitemap e hai installato Google Analytics, puoi raccogliere ancora più dati.
Il tool compara l’elenco delle Url della sitemap con le pagine che ricevono traffico. Se ci sono delle discrepanze, ovvero pagine che appaiono nella sitemap ma non ricevono traffico o viceversa.
Il tool Site Audit mette a disposizione un pannello Issues con tutte le criticità rilevate sul sito. Potrai fare una ricerca e trovare la riga che si riferisce alle orphan pages. Se lo strumento mette in evidenza zero pagine orfane, collega il tuo account Google Analytics per un’analisi più accurata.
Anche Ahrefs è un’altra SEO Suite che non ha bisogno di presentazioni. Il procedimento in questo caso per trovare le pagine orfese, forse è un po’ più macchino rispetto a SEMRush
Passo 1: Identificare le URL “crawlabili”
Passo 2: Ottenere le URL che ricevano visite
Hai bisogno di un’altra lista: quelle pagine che effettivamente ricevono traffico o impressioni, perché anche se sono orfane, potrebbero comunque essere importanti.
– Puoi usare i log del server (access log) se hai accesso, oppure utilizzare strumenti come Google Analytics 4 (GA4) o Google Search Console (GSC).
– In GA4: crea un report con dimensione “Page path” e metrica “Views” (visualizzazioni). Esporta poi il contenuto in CSV.
– In GSC: tramite Looker Studio (ex Data Studio) puoi collegare GSC come fonte dati e ottenere landing pages con metriche di impressioni. Poi esporti il risultato. (Ahrefs)
– Combina (unisci) tutte le URL dai vari strumenti, rimuovi i duplicati, e assicurati di aggiungere il dominio completo alle “page path” se necessario. (Ahrefs)
Passo 3: Confronto (“cross-reference”)
Questa ti restituirà le URL che ricevono traffico ma non compaiono nella lista di “crawlabili” — ossia candidate a essere orfane.
Altri strumenti per trovare le pagine orfane
Oltre a queste grandi suite SEO segnalo inoltre:

Dopo averle individuate, è ora di gestire e correggere le pagine orfane. Per correggere le orphan pages è sufficiente linkare da una pagina rilevante del tuo sito. O dal menu di navigazione principale, se risulta appropriato. L’unica accortezza è di non linkare una pagina orfana da un’altra pagina orfana. Fin tanto che si rileva un collegamento da un’altra (non-orfana) pagina rilevante del tuo sito, l’ex orphan page diventerà parte della struttura generale del sito. E problema risolto!
Se la pagina orfana è una vecchia pagina che è stata sostituita con qualcosa di nuovo, potresti voler implementare un redirect 301 sulla pagina.
Come avrai capito quando si tratta di porre rimedio alla presenza di pagine orfane il problema è individuarle!
Laura MusigWeb Designer e SEO Freelance a Udine o se preferite web designer SEO. Nel 2001 decisi di sezionare un sito web per vedere cosa c’era dentro, da allora creo e gestisco siti web. Lettrice onnivora, con un fisiologico bisogno di scrivere e di ballare.
In questa sezione propongo periodicamente approfondimenti a tema SEO e web marketing. Segnalo anche gli ultimi lavori di creazione siti web ad Udine e di posizionamento sui motori di ricerca.